La crescita umana e professionale di tutti noi è sempre segnata da tappe significative, quelle che ci rendono convinti di un salto da fare, di un cambiamento decisivo su cui scommettere.
Il nostro incontro con il cacao del Messico ha rappresentato una di queste tappe: da quando i semi di Soconusco Wild e di Carmelo 1 sono arrivati nel nostro piccolo opificio del cioccolato, ci hanno interrogato sulle scelte da fare, ci hanno spinti a questo salto. Nascono così le nostre prime due barrette “Zero Dosage”: niente zucchero, solo questo straordinario cacao, che celebriamo in tutta la sua stupefacente semplicità, schiettezza e intensità.
E a cui dedichiamo anche le nostre nuove scatolette, essenziali e materiche, ispirate proprio ai murales della messicana Malinalco, testimoni del grande viaggio del cacao nella storia e delle nostre avventure per cercarlo, scoprirlo, capirlo.
Il Soconusco Wild lo aspettavamo da anni, un sogno che solo grazie all’intera riconversione della nostra produzione in bean-to-bar è stato possibile realizzare, ricevendo direttamente dal Messico i semi da tostare e macinare.
Da quando questa rivoluzione è stata compiuta, ormai quasi due anni fa, abbiamo accolto nel nostro opificio decine di diverse varietà di cacao, da ogni parte del mondo. Ma l’arrivo del Soconusco Wild nella nostra collezione ha rappresentato una ulteriore rivoluzione, convincendoci a confezionare la prima tavoletta senza zucchero, proprio per esaltare l’unicità di questo cacao erbaceo, con un succulento richiamo all’agave che ci è così affine e allo stesso tempo onora, con le sue note selvatiche, la terra d’origine.
Questa tavoletta racchiude per noi la grande sapienza di una delle più antiche aree di coltivazione del cacao, il Soconusco appunto, che proprio la ricchezza di queste piante selvatiche resero “un diamante nella corona dell’impero azteco”.
Per confezionarla abbiamo usato due varietà, Calabacita e Lagarto, il “cacao lucertola” dalla curiosa forma allungata e dal profumo inconfondibile come la sua finezza.
Tanto tesi ed erbacei sono i morsi di Soconusco, tanto freschi e rotondi sono quelli di Carmelo 1, che ci è arrivato qui direttamente dalla regione del Tabasco. L’Almendra Blanca, “mandorla bianca”, è rara e preziosa proprio per i suoi semi bianchi e acidi, finissimi, forse originari dell’Amazzonia, che ormai pochissimi produttori continuano in Messico a coltivare proprio per la delicatezza di queste piante, difficili da proteggere integre e sane. Ma il risultato val bene la fatica: in bocca arriva dolce ed elegante, fremente di frutta esotica, tanto da non aver bisogno – nemmeno lui – di essere in alcun modo ammorbidito dallo zucchero.
Le nostre prime “Zero Dosage”, così speciali, meritavano una nuova confezione.
Abbiamo voluto che fosse essenziale, perché è all’essenza delle cose che ci conduce quest’avvicente ricerca che abbiamo intrapreso. La impreziosiscono solo le suggestioni dei Murales di Malinalco, che come giganteschi arazzi attraversano i chiostri della piccola città messicana, con quello che si va componendo come un vero e proprio erbario, un compendio delle piante d’America, intriso di riferimenti al culto della natura.
Il dettagliato fregio della pianta di cacao, vicina ai grappoli delle viti, lo portiamo nel cuore e abbiamo voluto custodirlo anche attraverso tutte le nostre barrette monorigine, potente simbolo di memoria e conoscenza.